OBD – Diagnosi On Board parte 1

Sviluppo della OBD 

A causa dei valori in costante aumento delle emissioni di sostanze nocive presenti nell’aria, progressivamente sono stati introdotti sempre nuovi componenti elettronici preposti alla riduzione delle sostanze nocive. Come conseguenza è tuttavia diventato anche più difficile il lavoro di diagnosi in officina. Come mezzo di ausilio per le officine è stata quindi introdotta la diagnosi On Board.

Principio di funzionamento della OBD

Quando si verifica un guasto che compromette la qualità dei gas di scarico, ha luogo la registrazione di un codice di errore normalizzato nella memoria guasti della centralina di gestione motore. Vengono inoltre memorizzati anche dati di esercizio e condizioni ambientali esistenti al momento in cui si è verificato l’errore. Quando si verifica un errore rilevante per i gas di scarico, la spia OBD (spia di controllo motore) si accende a luce fissa. Quando si verifica un errore che determina il disinserimento di cilindri o il danneggiamento del catalizzatore, la spia OBD lampeggia. A seconda della gravità dell’errore, vengono attivati dei programmi di funzionamento di emergenza che salvaguardano il motore. Se l’errore non si ripresenta entro un determinato lasso di tempo, la spia OBD può anche spegnersi nuovamente. Ciononostante l’errore rimane memorizzato. Gli errori e i dati memorizzati possono essere letti con uno strumento di diagnosi collegato alla presa di diagnosi. Il codice di errore indica il componente anomalo e il tipo di errore. I codici sono pertanto un ausilio importante per la diagnosi e l’eliminazione dell’errore.